Una partita da infarto, un finale da film, una squadra infinita. La Meta Catania compie un’autentica impresa e vola in semifinale scudetto superando la Sandro Abate 3-2 dopo una sfida carica di tensione, emozioni e colpi di scena, risolta soltanto ai tempi supplementari grazie al cuore e alla grinta di un gruppo che non molla mai.
Al PalaCatania, davanti a tremila tifosi in estasi, la formazione di Juanra si è imposta con una prestazione di sacrificio, determinazione e spirito di squadra.
Dopo un primo tempo chiuso 1-1, con Turmena a segno dal dischetto e la beffa in extremis del pareggio campano, la gara ha continuato a vivere sull’equilibrio e sulle scintille agonistiche.
La Sandro Abate ha giocato a lungo col portiere di movimento, costringendo i rossazzurri sulla difensiva e mancando di un soffio il colpo del ko.
Il finale dei tempi regolamentari è da incubo: tiro-cross di Galletto e palla che si insacca per il 2-2 all’ultimo secondo.
Si va ai supplementari, con l’inerzia dalla parte di Avellino.
Ma proprio quando tutto sembra volgere al peggio, emerge l’anima della Meta: il capitano Carmelo Musumeci giganteggia, recupera due palloni impossibili e serve a Bocão la palla del definitivo 3-2. Il palazzetto esplode.
Non è finita. Turmena rimedia il secondo giallo lasciando i suoi in inferiorità numerica per gli ultimi secondi. Ma la difesa catanese è monumentale: Siqueira chiude ogni varco, Bocão si trasforma in diga, Pulvirenti e lo stesso Musumeci si moltiplicano. Alla sirena è tripudio rossazzurro.
Un successo che vale oro, una qualificazione che profuma di sogno: la Meta Catania è tra le prime quattro d’Italia e si giocherà l’accesso alla finalissima con la consapevolezza di essere, ancora una volta, più forte di tutto.
