
C’è una coppa che pesa più delle altre, non per le dimensioni ma per il valore simbolico che racchiude. È quella sollevata pochi giorni fa dagli atleti del Verona Trento Majorana di Messina, che si è laureato campione provinciale di Baskin, la disciplina sportiva che fonde basket e inclusione, rompendo le barriere fisiche e mentali.
Un successo che va oltre il punteggio finale, quello ottenuto sul parquet dopo una stagione intensa, ma che affonda le radici nel gioco di squadra, nella capacità di valorizzare ogni persona e nel rispetto delle differenze.
In campo, infatti, scendono insieme giocatori con e senza disabilità, con ruoli pensati appositamente per garantire un equilibrio dinamico e autentico tra tutti i partecipanti.
La finale, disputata in un palazzetto gremito di studenti, famiglie e appassionati, ha visto il Verona Trento Majorana imporsi con determinazione e spirito sportivo, mantenendo sempre alto il valore educativo e umano del baskin.
La squadra ha dimostrato grande affiatamento, tecnica e, soprattutto, un cuore che ha fatto la differenza.
«Questa vittoria è un orgoglio per tutta la città – ha dichiarato l’allenatore della squadra – perché ci ricorda che lo sport può davvero essere un linguaggio universale, capace di unire e superare ogni limite».
A fare eco alle sue parole anche la voce dei docenti e dei dirigenti scolastici che hanno sostenuto il progetto sin dalle prime fasi: «Il baskin è una scuola di vita: insegna il rispetto, la fiducia e il valore della diversità come risorsa».
LA STORIA DEL BASKIN. Nato a Cremona all’inizio degli anni 2000, il baskin si è diffuso in tutta Italia grazie all’impegno di educatori e associazioni, diventando un esempio virtuoso di integrazione sociale attraverso lo sport. Nella provincia di Messina, il movimento ha preso piede negli ultimi anni, coinvolgendo diverse scuole superiori, enti del terzo settore e amministrazioni comunali.
Il Verona Trento Majorana rappresenta oggi un modello vincente, non solo per i risultati raggiunti sul campo, ma per la testimonianza concreta che l’inclusione non è un sogno, ma una realtà possibile, costruita giorno dopo giorno con passione, dedizione e spirito di comunità.
Ora, per i neo-campioni si aprono le porte della fase regionale, dove continueranno a portare in alto i colori del loro istituto e l’ideale di uno sport capace di accogliere tutti.
Ma a prescindere dai trofei, la vera vittoria è già stata conquistata: quella di aver fatto della differenza un punto di forza, e dell’unione la regola del gioco.
Simonetta Di Prima, dirigente scolastica: "Questo risultato è il frutto di un lavoro di squadra caratterizzato da dedizione, entusiasmo e grande capacità inclusiva, valori fondamentali per la nostra istituzione."
Filippo Frisenda, tecnico della squadra: "La vittoria è il risultato di un impegno collettivo che ha visto coinvolti studenti, docenti e famiglie. Il Baskin è stato per noi un'occasione per crescere insieme, superando ogni barriera."
Un atleta della squadra: "Giocare insieme, senza distinzioni, ci ha insegnato il vero significato di squadra. Ogni punto segnato è stato una vittoria per tutti noi."
Il Verona Trento Majorana si prepara ora ad affrontare le sfide regionali, con l'obiettivo di continuare a promuovere l'inclusione attraverso lo sport.