
La prossima sarà il Messina.
A lanciare il grido d’allarme e a spaventare i tifosi peloritani è il presidente del Trapani Antonini durante uno sfogo dopo l’esclusione dal campionato della Turris che ha notevolmente penalizzato la sua formazione in classifica.
Antonini, nelle ultime settimane, è stato più volte accostato al Messina come possibile acquirente.
Qualcuno sussurra che potrebbe entrare in gioco in caso di retrocessione in Serie D.
Ma quello che più importa, al momento, è altro: che fine farà il Messina in questa stagione?
La classifica è deficitaria per gli scarsi risultati, i punti tolti per le esclusioni di Taranto e Turris e per la penalizzazione: le speranze di salvezza sono legate solo alla disputa dei playout che, al momento, con 6 punti di distacco dalla Casertana, si farebbero.
Il punto conquistato in casa della Cavese, anche per come è arrivato, è un discreto segnale, ma il problema è finire la stagione e quanto detto da Antonini corrisponde alla realtà.
In città regna un clima di assoluta rassegnazione e i tifosi si sono anche costituiti in una cooperativa garantendo con le quote associative annuali un patrimonio fisso che sia una base di partenza per la gestione della squadra (da associare a sponsorizzazioni e ulteriori contributi esterni), con la prospettiva futura di allargarsi sempre di più, prendere in gestione lo stadio, costruire finalmente un centro sportivo e puntare ad obiettivi sportivi e aziendali più ambiziosi, esattamente come sta cercando di fare L’Aquila 1927, anche tramite strumenti come il Crowdfunding.
Un progetto certamente ambizioso e complicato.
Il sindaco Federico Basile insieme all’amministrazione, si è mosso fin dai primi giorni per provare a risolvere la situazione, ma al momento senza aver ricevuto nessuna risposta dalle parti interessate.
Su questo scenario assolutamente difficile, poi, incombe l’incubo di una nuova penalità. AAD deve ancora pagare due tranche a Sciotto: la somma di 2.500.000 la prima rata non è stata pagata e la scadenza della seconda rata è fissata al 20 marzo.
In caso di ulteriore mancato pagamento il Messina potrebbe realmente essere escluso dal campionato.
Che fine farà il Messina? Dopo il dietrofront dell’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, che aveva inizialmente mostrato interesse per l'acquisizione della società, il Messina guarda ora verso un gruppo estero con base negli Stati Uniti.
Si tratterebbe di una trattativa che ha preso piede nelle ultime settimane, con una manifestazione di interesse da parte degli investitori statunitensi, seguita dalla firma di un patto di riservatezza. La situazione è ancora in fase di valutazione, ma gli sviluppi sono seguiti con attenzione.
Il gruppo estero, che ha avuto il via libera per condurre una "due diligence", è in attesa di una risposta da parte dell'attuale proprietà, che sta collaborando attivamente per portare a termine questa fase di verifica.
Se la trattativa dovesse andare a buon fine, si potrebbe assistere a un cambio di proprietà, con una possibile iniezione di capitale e una nuova visione per il futuro del club.
Nel frattempo c’è una squadra che lotta in campo. Alla vigilia della trasferta di Cava dei Terreni, il Messina puntava esclusivamente alla vittoria contro la Cavese, ma alla fine si è dovuto accontentare di un pareggio che lascia l’amaro in bocca.
Una partita che ha visto i giallorossi dominare nel primo tempo, sprecando numerose occasioni da gol. Il vero protagonista della serata è stato il bomber Luciani, autore di una tripletta, ma la sua prestazione non è stata sufficiente a portare a casa l'intera posta in palio.
Il primo tempo è stato infatti caratterizzato da un netto predominio del Messina, che ha creato diverse opportunità ma non è riuscito a capitalizzare.
Il gol di Luciani, che aveva portato in vantaggio gli ospiti, sembrava un segnale della superiorità della squadra, ma il secondo tempo ha ribaltato tutto.