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Tra il Catania e la gloria, ancora una volta, c'è il Pescara

09-05-2025 06:00

Alessandro Fragalà e Giuseppe Rapisarda

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Tra il Catania e la gloria, ancora una volta, c'è il Pescara

Saranno gli uomini di Baldini a sfidare i Rossazzurri nel primo turno nazionale dei playoff per la promozione in Serie B

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L'IMMAGIN E' FRUTTO DI FANTASIA E NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LA REALTA'

Era pensiero diffuso che fosse l’avversario da evitare per qualità, forza, blasone e storia.

 

Ma il destino ha voluto così, perché affrontare il Pescara è passaggio obbligato se si vuol continuare a credere nell’impresa.

 

Lo racconta la storia, non troppo recente, del calcio catanese.

 

Si perché se si dice Pescara, non può non venire in mente la sfida playoff, proprio a maggio, di questi tempi nel 2002, l’anno in cui il Catania ritornò in Serie B. 

 

Amarcord. Adesso è tutto diverso: altre regole, altri playoff, altro Pescara e anche altro Catania, non il ’46 ma il Catania Fc che difende gli stessi colori della stessa città, ma con un imprinting decisamente diverso. 

 

Identici la passione ed il sostegno dei tifosi, magari figli e nipoti di coloro che ricordano la sfida promozione, allora si era già alla semifinale, di 23 anni fa.

 

L’urna e le mani di Fabio Pecchia hanno, pertanto, decretato che tra le 5 teste di serie del primo turno nazionale dei playoff il Catania ha trovato gli abruzzesi allenati da Silvio Baldini.

 

Altra storia, altro amarcord a due facce: quella della sua parentesi rossazzurra non proprio fortunata che si ricorda soprattutto per il calcio rifilato a Mimmo Di Carlo e quella rosanero in due tappe, con la seconda che portò alla promozione in Serie B nell’anno del fallimento del Catania e della traumatica esclusione dal campionato a poche giornate dal termine.

 

Incroci pericolosi. Ma per proseguire la sua corsa il Catania dovrà superare il Pescara, la migliore quarta dei 3 gironi e dunque una delle 5 teste di serie che avranno il vantaggio di poter superare il turno anche se dopo i 180 minuti la somma dei gol rimarrà in parità. 

 

Avversario a parte, il Catania arriva al primo turno nazionale con più certezze rispetto al post gara contro il Giugliano. 

 

Sì, perché nonostante si sia segnato solo un gol e soprattutto che la qualificazione si stata determinata dal "miracolo" di Dini sul calcio di rigore di Caturano, il Catania ha mostrato di essere ancora in crescita. 

 

Più compatto e con una maggiore marcata identità e robustezza in larghi momenti della partita.

 

Bisognerà migliorare sotto l’aspetto realizzativo, perché soprattutto nel primo tempo il Catania ha avuto un numero cospicuo di occasioni poi mancate anche per la bravura del portiere avversario. 

 

E bisogna ancora migliorare in difesa, limitando ancora sbavature che in questa fase potrebbero costare care come quella che ha causato il rigore a nove minuti dallo scadere della gara. 

 

Bravo Dini non solo per la parata ma per essersi rialzato e avere nuovamente ribattuto il tiro avversario subito seguente al rigore.

 

In pochi minuti il Catania si è giocato una stagione: la paura, la prodezza di Dini e poco dopo il gol vittoria del "solito" Roberto Inglese, calciatore portato sotto l'Etna dalla intuizione e dalla competenza di Daniele Faggiano, che ha fatto esplodere il Massimino. 

 

Ma i playoff non concedono tempo per festeggiamenti e celebrazioni: domenica si torna in campo, ancora in casa, poi mercoledì prossimo gara di ritorno all’Adriatico.

 

Ai ragazzi di Toscano il compito di continua a credere che per il Catania sia ancora tutto possibile...