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Una botta d'Avellino e il Catania torna sulla terra

08-04-2025 06:00

Alessandro Fragalà

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Una botta d'Avellino e il Catania torna sulla terra

Dopo una serie di risultati utili consecutivi il Catania perde in casa contro la capolista Avellino e ridimensiona i propri sogni di gloria

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Con la vittoria di Catania, a meno di suicidi sportivi, l’Avellino conquista la promozione in Serie B.

 

E lo fa, senza retorica, meritatamente.

 

Si perché in una stagione in cui il livello del Girone meridionale di Serie C ha raggiunto livelli davvero bassi, gli irpini hanno sfruttato le debolezze altrui.

 

Ma non solo: l’Avellino ha avuto il coraggio di cambiare, di resettare tutto. Lo ha fatto rapidamente in avvio di stagione cambiando l’esito di un campionato che sembrava già perso dopo poche giornate.

 

Coraggio di cambiare e intuito di investire quando era il momento di farlo: a gennaio, quando si è paventata la possibilità di prendere l’attaccante migliore della Serie C, ovvero Lescano.

 

Risultato devastante per le altre: preso il capocannoniere e rinvigorito l’altro attaccante (anche questo tra i migliori della C) ovvero Patierno.

 

Ma non siamo qui a tributare elogi all’Avellino: questa è solo una constatazione basata su fatti.

 

I fatti, che nel calcio sono decisamente più importanti delle parole.

 

E’ un fatto, oggettivo, che il Catania contro l’Avellino abbia giocato una buonissima partita e che la differenza, sostanzialmente, l’hanno fatta i due tiri di Patierno finiti in rete.

 

Sembra banale, ma la differenza, purtroppo, è immensa.

 

Se dovessimo fermarci ad analizzare la singola partita diremmo che la sconfitta del Catania è stata immeritata e che non si sono visti in campo i punti di distacco dalla capolista e altre cose simili.

 

Per fortuna (o purtroppo dipende dai punti di vista) siamo abituati ad analizzare le cose nel complesso e a commentare il calcio, non solo per quello che si vede sul campo.

 

Inutile sottolineare (perché scontato) che se da un lato c’erano Patierno e Lescano, dall’altro (almeno inizialmente) c’erano ragazzi adattati in quel ruolo.

 

Inutile ricordare che se ad Avellino si è resettato tutto, a Catania si procede a tentoni, senza mai sfiorare i veri responsabili, come suggerisce un vecchio proverbio popolare che ha come protagonisti un pesce e una testa.

 

Ma il tempo dei bilanci e dei commenti finali non è ancora arrivato: il Catania giocherà i playoff, su questo ci sono pochi dubbi. 

 

Mentre sono tanti quelli riguardo alla posizione in cui concluderà la stagione regolare, fattore poi determinante in vista degli spareggi.

 

La classifica dal quinto all’ottavo posto è cortissima, la differenza è sostanziale: se arrivi quinto hai grandi possibilità di giocare i primi due turni (quelli secchi) in casa con la possibilità anche di pareggiare; dall’ottavo posto in poi diventa dura.

 

E’ il momento, adesso, di tornare sulla terra.

 

Perché, magari, ma è solo una sensazione, l’ambiente (tutto) aveva un po’ (ma solo per amore) ingigantito le possibilità di una squadra che si, ha avuto un’ottima reazione nelle ultime giornate, ma che purtroppo ha dei limiti di organico oggettivi rispetto ad alcune formazioni del girone C e a molte degli altri gironi.

 

Si perché ai playoff, vale la pena ricordarlo, inizialmente fronteggi squadre che conosci e contro cui hai giocato, poi, nel caso si vada avanti, arrivano le formazioni degli altri gironi e quest’anno il livello degli altri raggruppamenti appare  più alto rispetto a quello del gruppo meridionale.

 

L’unica speranza, ma è davvero una speranza, è che l’irrazionalità (qualche volta accade) superi la logica.

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