“Caro Vincenzo Grella, mi dispiace, e lo scrivo sul serio ,che a proposito del centro sportivo e delle insegne del Catania storico continui a dire in pubblico delle inesattezze”.
Non è, dato che siamo in periodo natalizio, la classica lettera a Babbo Natale e, sempre per rimanere in tema, nemmeno l’incipit di un classico della musica italiana che si chiama “L’anno che verrà”, ma che tutti ricordiamo per l’incipit “caro amico ti scrivo”.
A scrivere al vice presidente e amministratore delegato del Catania, è l’avvocato Giuseppe Rapisarda. Per chi segue il calcio catanese attento e stimato opinionista, ma soprattutto, in questo caso, addetto ai lavori. L’oggetto della lettera a Grella sono le parole rilasciate durante il classico scambio di auguri natalizi del Catania con i giornalisti. Tralasciando, almeno per il momento le vicende strettamente calcistiche ( sarebbe fuori luogo nel giorno in cui il Catania sfida il Potenza al Massimino ), preferiamo, con l’aiuto e la competenza dell’avvocato Rapisarda, soffermarci su altri due argomenti che interessano, e non poco, tutto l’ambiente rossazzurro: il centro sportivo e il nome e il logo storici del Calcio Catania.
QUESTIONE CENTRO SPORTIVO. Partiamo dal centro sportivo, ma dobbiamo fare un passo indietro. All’interno della manifestazione di interesse che ha poi sancito il compito al gruppo Pelligra di rifondare il calcio a Catania, c’era un punto preciso che riguardava il centro sportivo. Nella scelta finale dell’amministrazione, infatti, avrebbe avuto un peso chi, all’interno del proprio progetto, avesse inserito la possibile costruzione di un nuovo centro sportivo nel territorio catanese o il recupero di uno già esistente anche se collocato nell’hinterland. In sostanza Torre del Grifo. Su questo argomento l’avvocato Rapisarda è durissimo: “Nessuno vi obbliga – dice riferendosi al Catania Fc - ad acquistare Torre del Grifo, a meno di ricordare che questo impegno è formalizzato nella manifestazione di interesse per acquisire il Catania dal bando comunale del gruppo Pelligra. Torre del Grifo alle condizioni indicate, Vincenzo, dal vostro gruppo già nel febbraio scorso , e poi rimangiate , sarebbe stato già acquisito. Tu lo sai come me e non puoi, perché non ti viene consentito, continuare a dire pubblicamente sciocchezze su questo argomento”.
Ma a quali sciocchezze si riferisce l’avvocato Rapisarda? Alle parole pronunciate dinanzi ai microfoni della stampa durante gli auguri natalizi del 12 dicembre, parole che riportiamo esattamente come sono state pronunciate dall’Ad australiano del Catania: “Più che fare un'offerta, più che attendere, più che fare vari solleciti, non posso fare. Io spero, veramente spero, che tutto sia fatto in buona fede, perché deve essere così, e che qualcuno non si approfitta della grandezza del nostro Presidente e del fatto che lui ha detto più volte che lui lo vuole fare, e qualcuno non si approfitta di questa situazione. Abbiamo fatto una nostra proposta, ma non ieri”. Inesattezze secondo il parare legale dell’avvocato Rapisarda: “Le qualifico come tali – sostiene Rapisarda - anche se finiscono per mancare di rispetto, inconsapevolmente, per ovvia ignoranza tecnica, ad un ufficio pubblico, quello della curatela fallimentare. E cosa ancora più grave finiscono per mancare di rispetto in modo grossolano al Giudice delegato. Nessuno specula su niente Grella. Nessuno approfitta di niente Vincenzo”.
Ricordiamo che per il “riscatto” di Torre del Grifo (bene che fa parte del fallimento del Calcio Catania Spa) si è già arrivati alla sesta asta senza che nessuno si presentasse con un’offerta o, per lo meno, bussasse ad una delle porte del tribunale etneo. Secondo l’avvocato Rapisarda la questione è diversa rispetto a come la racconta Grella spiegando come sarebbero “i limiti di approccio alla procedura fallimentare a causare una impasse di incomprensioni”.
CAPITOLO NOME E LOGO. Anche in questo caso va fatta la premessa che non esiste un obbligo per una nuova società sportiva di acquisire i marchi storici della precedente. Non è un obbligo, ma una consuetudine che la maggior parte ( se non tutte ) le società nate dopo un fallimento hanno messo in pratica, perché fortemente gradita dalle tifoserie. In questo senso l’avvocato Rapisarda è chiarissimo: “Per nome e logo non si attendono mai i tempi della procedura fallimentare, non lo si è fatto in nessuna città d’Italia”. Passa poi alla spiegazione in termini giuridici: “Come qualunque neo laureato in legge può capire facilmente, essendo beni infungibili, si assumono tempestivamente le opportune iniziative di acquisizione senza attendere le aste attraverso la proposta irrevocabile di acquisto”. In sostanza, secondo Rapisarda, sarebbe bastata una pec contenente una offerta pubblica di acquisto.
IL CONSIGLIO. Non manca poi un consiglio spassionato al dirigente rossazzurro: “Caro Vincenzo occupati di campo e di squadra, questi argomenti non fanno per te. Costruisci attorno a te una rete di competenze adeguate che ti aiutino a mettere su una squadra che ci porti in B. Occupati di questo e lascia perdere le cose più grandi di te”.
Grella accetterà il consiglio? Ai posteri l’ardua sentenza…