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Calcio, lo stadio Massimino al Gruppo Pelligra per 6 mila euro al mese. Ne incasserà almeno 700 mila. Al mese

21-09-2023 07:53

Pierluigi Di Rosa

Calcio, Cronaca, Focus,

Calcio, lo stadio Massimino al Gruppo Pelligra per 6 mila euro al mese. Ne incasserà almeno 700 mila. Al mese

Rialzo di appena 2 mila euro, cauzione ridotta di un terzo e facoltà di organizzare eventi musicali e nessun investimento richiesto

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Si trascinava da tempo, come spesso accade da queste parti, la querelle dell'affidamento in concessione dello stadio di calcio di proprietà del comune di Catania, l'ex Cibali oggi rinominato giustamente Mssimino, in memoria di quel Cav. Angelo mitico Presidente di una squadra che faceva sognare ed emozionare un'intera città che ancora sognava e si emozionava.

 

Da qualche tempo le vicende della squadra del Catania riflettono abbastanza specularmente le sorti della città, tra fallimenti, retrocessioni, cavalieri più o meno bianchi che arrivano e scappano. Una metafora della catanesità, nel bene e nel male, più nel male chenel bene.

 

Il dato più eclatante è che si ampiamente dimostrato che in questa città non esiste un'imprenditoria capace di intestarsi un percorso di riscatto e ci si deve affidare a tycoon, spesso improbabili, che arrivano da ogni parte del globo terracqueo promettendo faville: speriamo bene.

 

Il Catania Calcio, quello glorioso e storico fondato in contemporanea con la Repubblica nel 1946, lo sappiamo, è fallito.

Al suo posto una nuova società (a responsabilità limitata) che si chiama “Catania Footbal Club” e  della vecchia ha ereditato i restanti entusiasmi di curve e vip e sta provando, con le speranze di tutti, di risalire una china che era diventata umiliante. 

Quindi in bocca al lupo di cuore, pur con tutte le riserve del caso.

 

La storia non la ripercorriamo e magari la rimandiamo, sotto il profilo prettamente sportivo, a quando la redazione di SudSport sarà pienamente operativa con i suoi cronisti esperti dei vri sport, al momento siamo in fase di start up e di conseguenza proponiamo ai lettori di SudPress un pezzo più nelle loro corde: ci occupiamo di sport con un occhio ai retroscena.

 

E il retroscena, in questo caso, come si diceva, è la concessione dello stadio dei catanesi, quello di piazza Spedini che quando c'era una partita importante bloccava mezza città mentre da qualche tempo nessuno si accorge che stanno giocando: del resto siamo in C…

 

Ma veniamo alla concessione.

Lo scorso maggio il comune di Catania, che dello stadio è il proprietario, dopo averlo in gran parte ristrutturato con fondi pubblici, avvia la procedura di concessione per la sua gestione.

 

Ci si attende che vada, come normale che sia, alla società dell'imprenditore italo-australiano Ross Pelligra, arrivato dopo l'epopea dell'italo-americano Joe Tacopina poi finito alla Spal dopo un'incredibile tragi-commedia.

 

Il bando elaborato dal Comune prevedeva la concessione per dieci anni della gestione, per un controvalore presunto dei ricavi del concessionario pari ad euro 16 milioni 370 mila euro per l'intero decennio, cioè 1,637 mln l'anno.

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Nel frattempo il Comune, come detto, continua con fondi pubblici a ristrutturarlo, con lavori iniziati nel novembre 2022 praticamente già quasi ultimati e consegna definitiva prevista per l'inizio del 2024, il prossimo 7 febbraio per l'esattezza.

 

I lavori riguardano: rifacimento spogliatoi locali e ospiti; Rifacimento Hall e sala stampa; sostituzione vetri perimetrali; sostituzione e implementazione sedute; sostituzione manto erboso; sostituzione tabellone; rifacimento servizi igienici utenti e ristrutturazione terzo piano.

 

Insomma, lo si consegna chiavi in mano bello nuovo e prontissimo per l'uso, tanto che nel bando viene specificato a chiare lettere che “Non sono richiesti investimenti per il Concessionario.”

 

Nonostante questo però il bando di maggio va deserto, nessuno presenta offerte, neanche la società del già amatissimo Ross ormai titolare dei colori calcistici etnei con la sua srl Catania Football Club appena rientrata nel professionismo.

 

Il motivo potrebbe risiedere nella clausola che prevede il deposito di una cauzione commisurata al valore annuo dei ricavi presunti (tra l'altro probabilmente per difetto) che il concessionario dovrebbe ricavare dalla gestione del campo, al netto di iva e degli altri introiti derivanti dalle attività collaterali a quelli prettamente sportivi. 

La cifra che il comune individua, nel bando andato poi deserto, era di 16,3 milioni. 

La cauzione richiesta dalla legge è del 10% sul valore totale della concessione e quindi il concessionario avrebbe dovuto depositare a babbo morto, e cioè sino ad almeno sei mesi dalla fine della concessione, la somma di euro 1,63 milioni, che evidentemente gli sarebbe venuta un pò pesante.

 

Passa un pò di tempo ed il comune rielabora il bando e, lo scorso luglio, ne pubblica uno con una tempistica drasticamente ridotta, appena tre anni, e di conseguenza un minore valore presunto, che si ferma a 4,5 milioni, riducendo considerevolmente l'entità della cauzione di cui sopra che così si ferma a 456 mila euro.

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Quindi un bel risparmio di quasi un terzo, niente male.

 

Della concessione fanno parte, oltre l'uso dello stadio Massimino in senso stretto, anche le sue pertinenze e cioè anche la pista di atletica a 8 corsie, un campo di allenamento, denominato “Cibalino”, un campo di pallavolo “PalaAbramo”, un campo esterno di pallacanestro “PalaAbramo esterno” e diversi uffici.

 

L'importo del canone annuo, non mensile, annuo, fissato come base d'asta dal comune è di appena 70 mila euro.

 

L'unica a presentare offerta è stata la srl di Pelligra con un rialzo di 2 mila euro, quindi pagherà al comune 72 mila euro l'anno, cioè 6 mila euro al mese.

 

A fronte di questo, tanto per fare un calcolo elementare, se si considera che lo stadio conta poco più di 20 mila posti con 14 mila abbonati, media 25 euro a biglietto e due partite al mese, l'incasso, solo per i biglietti supererà i 700 mila euro al mese (settecento mila mese), al netto di bar, gadget, pubblicità, etc. Bhe, insomma…

 

Ma non è solo questa della durata e quindi della riduzione della cauzione la differenza tra i due bandi ed i relativi schemi di contratto che adesso dovranno essere firmati dalle due parti.

 

Nel secondo, quello che adesso impegnerà le due parti, ci sono alcune variazioni significative.

 

Intanto, all'art.11  è stata aggiunta una clausola per cui il concessionario  “è esonerato dalle attività di riparazione di eventuali danni arrecati agli impianti ed alle strutture derivanti da causa di forza maggiore e/o da calamità naturali accertate.” 

 

Ma è all'art. 14 del contratto, quello relativa alla facoltà di “subconcessione”, che l'aggiunta può diventare davvero interessante.

 

Rispetto al precedente contratto è infatti stata inserita esplicitamente la facoltà per il concessionario di “organizzare eventi musicali”. 

Roba che si comprende abbastanza facilmente come possa diventare il business nel business…

 

Insomma, intanto l'asta, alla quale ha partecipato solo la srl del Gruppo Pelligra con un rialzo di appena 2 mila euro ed ha concesso l'intero stadio con tutte le sue pertinenze ed appena ristrutturato a 6 mila euro al mese, è stata comunque aggiudicata e adesso vedremo se andrà come la città spera.

E anche noi, ci mancherebbe, speriamo il meglio.

Almeno quelli di SudSport.

SudPress starà a guardare.

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