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Riposto è la Waterloo del calcio giovanile

10-04-2025 06:00

Alessandro Fragalà

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Riposto è la Waterloo del calcio giovanile

Calcio siciliano scosso dagli episodi avvenuti a Riposto durante una partita tra ragazzini: inevitabile una riflessione sull'intero settore

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L'immagine non è reale ed è frutto di fantasia, a scopo puramente dimostrativo

Non sapremo mai se è stata l’attenzione mediatica che il caso ha ricevuto (finendo anche in diretta nazionale sulla Rai) a rendere così severe le pene. 

 

Non importa. Importa che siano arrivate e questo è un passo avanti. 

 

C’è una squadra di ragazzini che non giocherà il prossimo campionato perché esclusa; ci sono tanti, troppi, ragazzini che, con molta probabilità, non vedranno mai più un campo di calcio perché sono stati squalificati fino al 2030.

 

Un’eternità per chi è nel pieno della formazione. 

 

Questo è il risultato di quanto successo qualche giorno fa a Riposto, durante la partita del campionato Under 17 (avete letto bene, under 17 ovvero per giovani che non hanno ancora compiuto 17 anni) tra Russo Calcio e Pedara.

 

Le immagini le hanno viste tutti, perché hanno fatto il giro dei social prima e delle tv, comprese quelle nazionali, poi. 

 

Un arbitro, anch’esso un ragazzino, è stato brutalmente aggredito. E’ dovuto scappare, neanche fosse stato un assassino. 

 

Lo hanno aggredito, accerchiato e gli hanno danneggiato anche l’auto. 

 

E per cosa? Per una partita di ragazzini. Si, una semplice partita di calcio tra ragazzini che dovrebbe rappresentare solo un divertimento, un momento di relax tra un compito e un altro. 

 

E invece il calcio giovanile è diventata un’altra cosa che con lo sport non ha nulla a che vedere: è diventato l’esasperazione di chi spera di sbarcare il lunario (ma solo 1 tra tantissimi ragazzini potrebbe arrivare a giocare al massimo in Serie C) e lo sfogo della frustrazione di tecnici che il lunario non l’hanno sbarcato e che si ritrovano ad allenare ragazzini nei “polverosi” campi di provincia. 

 

Tra i ragazzi e gli allenatori, poi, ci sono i genitori. Il male peggiore del calcio giovanile. 

 

Seguono in modo ossessivo i propri figli: dagli allenamenti alle partite. Li osservano, li giudicano, li sgridano se sbagliano un passaggio o un gol facile. 

 

C’è chi riprende gli allenamenti con il cellulare per poi riproporli e analizzarli a casa. 

 

Chiedono spiegazioni al mister se il proprio figlio è in panchina, urlano, si arrabbiano e contestano. 

 

Parte tutto da li. 

 

Se i ragazzini di Riposto – Pedara hanno aggredito un loro coetaneo durante la partita, è perché non sono stati educati dai genitori. Gli allenatori, in questo senso, possono fare davvero poco e purtroppo, alcune volte, si ritrovano inconsapevolmente ad amplificare questi atteggiamenti per la voglia di vincere a tutti i costi. 

E’ questo il virus. Si perché il calcio a quell’età dovrebbe rappresentare solo divertimento e spensieratezza e, invece, cova rabbia e frustrazione. 

 

LA CONDANNA DEL PRESIDENTE SANDRO MORGANA. I provvedimenti che, poi, sono arrivati puntuali li aveva già preannunciati il presidente del comitato siciliano della Figc, Sandro Morgana, che attraverso un comunicato stampa aveva espresso ferma condanna per la grave aggressione subita dall’arbitro, un episodio che rappresenta un duro colpo per tutto il mondo sportivo. La violenza, avvenuta a pochi giorni dal Torneo delle Regioni, è definita intollerabile e vergognosa, soprattutto per il danno morale arrecato. È stato espresso sostegno personale all’arbitro e ribadita la necessità di provvedimenti severi per prevenire simili atti in futuro. Viene lanciato un appello all’unità per difendere i valori dello sport, basati su rispetto ed educazione, e rinnovato l’impegno contro ogni forma di violenza negli stadi.

 

A pochi giorni dall’inizio del trofeo delle regioni, quella di Riposto è una sconfitta per tutto il movimento siciliano che, a dir il vero, negli ultimi qualche passo avanti lo aveva fatto. 

 

Purtroppo, però, quello che si vede in troppe scuole calcio è lo specchio della società, della precarietà e, purtroppo, è anche quello che si vede nella scuola pubblica, dove sono ormai all’ordine del giorno le aggressioni agli insegnanti. 

 

L’arbitro, in questo caso, viene visto come l’usurpatore di turno che vuole solo imporre il proprio potere attraverso un fischietto e due cartellini, le uniche “armi” in suo possesso. 

 

IL PENSIERO DI CHI RACCONTA, NUNZIO CURRENTI VICEPRESIDENTE DELL'USSI CATANIA ED ESPERTO DI CALCIO GIOVANILE. “In 30 anni di carriera ho raccontato dal vivo diversi episodi di violenza e ogni volta, quando mi trovo a vivere determinate scene, non nascondo la grande difficoltà, la grande tristezza. Racconto da sempre il calcio giovanile e non comprendo il perché sia successo tutto questo, non comprendo come si possa scaricare una sconfitta, la rabbia nei confronti di un arbitro che, in questo caso, è un ragazzo come i ragazzi che giocano”. 

 

“Voglio fare una riflessione generale: gli arbitri nel Lazio e nel Veneto sono stati soggetti ad atti di violenza, anche gratuita, da genitori stessi oltre che dagli stessi ragazzi. Da quando ci sono i social è cambiato anche il modo di informare. Tutti i genitori che vivono il mondo del calcio pensano che abbiano all'interno della propria famiglia il Messi o il Ronaldo di turno e, invece, le statistiche dicono che solo 1 su 40 mila potrebbe arrivare in Serie A. Sono statistiche che devono fare riflettere: i ragazzi devono essere messi nelle condizioni di giocare senza stress emotivo”. 

 

“Poi c'è tutto un mondo generale che si deve interrogare, un mondo che quando subentra l'aspetto agonistico perde quei valori straordinari che rendono il calcio giovanile uno degli sport più belli, perché non c'è cosa più bella di vedere un bambino che tira un calcio ad un pallone. Ma quando subentra l'aspetto agonistico e il risultato a tutti i costi, si cambia prospettiva”. 

 

“Penso poi agli arbitri che, in questi campi, sono ragazzi e vanno agevolati, assistiti, aiutati. Perché gli arbitri ci consentono di fare le partite. Ovviamente sbagliano, come sbaglia un ragazzo che tira fuori un calcio di rigore”. 

 

“Mi piacerebbe che tutti gli interpreti cominciassero a ragionare nella stessa direzione: i provvedimenti devono essere drastici, sì, ma non bastano. Una riflessione a più ampio raggio deve riguardare famiglie e tifosi, che vanno educati allo sport e alla vita”

 

LA SOLIDARIETA’ DELLA LAZIO CON LE PAROLE DEL CAPITANO ZACCAGNI E DEL TECNICO BARONI RIVOLTE ALL’ARBITRO AGGREDITO. "Siamo qui in ritiro in Norvegia per la partita di domani sera: noi giocatori, lo staff e tutto il club siamo al tuo fianco, la violenza non deve mai esistere. 

 

“Mi raccomando, non mollare e torna presto in campo: sarà questa la risposta migliore a chi ha commesso un gesto ignobile che tutta Italia ha visto con sgomento", le parole del tecnico biancoceleste. 

 

RIPOSTO SI COSTITUIRA’ PARTE CIVILE. La RSC Riposto, con un comunicato, ha condannato con fermezza la grave aggressione subita dall’arbitro durante la gara Under 17 contro il Pedara, scusandosi ufficialmente con il direttore di gara. La società ha, però, evidenzia l’intervento dei propri dirigenti ( il tecnico Maurizio Anastasi e il dirigente Rosario Previti sono stati sospesi fino a giugno 2025, pur con sanzione attenuata per aver collaborato a difendere l’arbitro) per proteggerlo e si dichiara pronta a collaborare sia con la giustizia sportiva sia con quella ordinaria per individuare i responsabili. In oltre vent’anni di attività, il club – si legge - ha sempre promosso i valori dello sport e annuncia l’intenzione di costituirsi parte civile nei confronti di eventuali maggiorenni coinvolti.

 

VERGOGNA E TRISTEZZA PER IL PEDARA. Il Pedara ha espresso, sempre con un comunicato, profonda vergogna e tristezza per i gravi episodi di violenza avvenuti a Torre Archirafi, condannando fermamente quanto accaduto e prendendone totale distanza. La società sottolinea l’estraneità dei propri tesserati, evidenziando il loro comportamento corretto e rispettoso nel post gara. Viene espressa piena solidarietà all’arbitro aggredito con auguri di pronta guarigione. Il club ha ribadito la propria disponibilità a collaborare con le autorità e il rammarico per una vicenda che macchia ingiustamente il lavoro di chi crede in un calcio sano e privo di violenza.

 

LE SANZIONI. Per la cronaca: come detto tra le sanzioni c’è l’esclusione della Russo Calcio dal campionato under 17 del prossimo anno; squalifiche fino al 2028 e al 2030 per i ragazzini coinvolti; la sospensione fino a giugno per Maurizio Anastasi e Rosario Previti; un’ammenda di 500 euro e l’obbligo a risarcire i danni causati all’autovettura del povero arbitro. 

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