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Il Catania alza la testa e Pelligra fa una dichiarazione d'amore alla sua squadra

10-12-2024 06:00

Alessandro Fragalà

Calcio, focus,

Il Catania alza la testa e Pelligra fa una dichiarazione d'amore alla sua squadra

La nota del presidente dopo le vittoria per 5 a 1 a Taranto e le pressanti richieste di stampa e tifosi

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Il Catania ha vinto 5 a 1 a Taranto ed il presidente Rosario Pelligra è tornato a farsi a sentire. 

 

Raccontata così sembra una favola dal soave finale a lieto fine, proprio ad esaudire tutti i desideri dei tifosi rossazzurri. Senza voler fare la parte del Grinch durante le festività natalizie, bisogna però analizzare con grande equilibrio quanto successo. 

 

Equilibrio. 

 

Una sola e semplicissima parola, ma così difficile da mettere in pratica. Bisogna provarci. La vittoria di Taranto fa bene e su questo, equilibrio o meno, non vi è alcun dubbio. Fa bene al morale, fa bene allo spogliatoio, fa bene all’allenatore che sarebbe stato messo in discussione da un risultato negativo, fa bene a quei giocatori come Montalto che avevano bisogno di trovare la via della rete, fa bene alla tifoseria perché contro il Taranto ha sempre un gusto particolare. Apparentemente fa bene anche alla classifica, se non fosse che la situazione societaria del Taranto potrebbe portare a breve all’esclusione dei pugliesi dal campionato e, dunque, alla cancellazione dei punti conquistati dalle squadre con cui hanno giocato. Una condizione, ove si verificasse, che penalizzerebbe chi, come il Catania, con il Taranto ha vinto, mentre avvantaggerebbe chi, come l’Avellino, con il Taranto ha perso. Inutile, però, pensarci prima che la cosa avvenga. 

 

Per il momento il Catania ha 3 punti in più. Utili a rimanere nelle zone medio alte della classifica e a rimpiangere ancora di più i 4 persi in casa dopo le mancate vittorie contro Messina e Cavese (ne andrebbero aggiunti altri, ma questi sono certamente i più clamorosi). Elencate dettagliatamente tutti i fattori positivi, torniamo all’equilibrio. L’equilibrio ci impone di considerare che il Catania ha battuto una squadra, il Taranto, ormai in balia degli eventi, totalmente allo sbando. Questo non toglie valore al risultato e alla prestazione, ma non può essere eluso dall’analisi perché si correrebbe il rischio di pensare, troppo anticipatamente, che il paziente Catania sia guarito. Per poterlo dire senza il rischio di essere smentiti è necessario attendere le prossime due partite casalinghe contro Potenza e Sorrento, con quest’ultima che inaugurerà il girone di ritorno e chiuderà il 2024. 

 

A gennaio si ripartirà con il match più difficile, quello di Benevento, ma sarà già tempo di calciomercato e li, certamente, arriveranno altre risposte. Le risposte che l’ambiente attende dalla proprietà. 

 

Ed ecco che torniamo vorticosamente all’incipit. Il giorno dopo la vittoria di Taranto è arrivata nelle mail e nei whatsapp dei giornalisti catanesi una nota del presidente Rosario Pelligra in cui l’italo-australiano suona la carica: “dobbiamo insistere”. Il presidente, poi, annunciando la sua presenza a Catania per il match del 22 dicembre contro il Sorrento, lancia frasi d’amore sottolineando che “il Catania è fondamentale e un viaggio intercontinentale in più non mi pesa, se si tratta di vivere l’emozione con voi nel nostro stadio”. Infine non manca il messaggio alla tifoseria e l’appello all’unità d’intenti: “Dobbiamo continuare a migliorare la nostra classifica e possiamo riuscirci, spingendo insieme i ragazzi che scendono in campo. Uniti saremo sempre più forti, società e squadra vi ritengono fondamentali”. Una nota che arriva dopo giorni di richieste pressanti da parte di stampa e tifoseria. Basterà a dare il segnale che l’ambiente aspetta? Verosimilmente no, a meno che non venga supportata dai fatti. In vista di gennaio i fatti possono essere soltanto i rinforzi (non tanti) di cui questa squadra ha bisogno per essere competitiva come Benevento e Avellino (solo per fare degli esempi). Quello si che potrebbe essere un segnale di vicinanza e presenza da parte del presidente. Poi è chiaro che rimangono aperte altre questioni come quella del centro sportivo e del recupero del nome e del logo che hanno fatto la storia del calcio catanese. Ma questa è un’altra storia… 

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