
Nuovi scenari paventati negli ultimi giorni per il recupero della struttura di Mascalucia: un'operazione che però porta con se diversi interrogativi
Magari a qualcuno potrà sembrare un problema di poco conto, ma in realtà non è così.
Negli ultimi giorni, attraverso un’abile strategia di comunicazione il Catania Fc, anche intuitivamente per stemperare le polemiche che si sono scatenate dopo la sconcertante prestazione ed il pari casalingo con la Casertana, ha “fatto uscire”, come si usa in gergo giornalistico, la notizia della volontà di acquisire il centro sportivo di Torre del Grifo.
Contrordine, pertanto...
Una nuova volontà che andrebbe a schiantarsi con le ultime dichiarazioni rilasciate da Vincenzo Grella in conferenza stampa che, invece, annunciavano la visione di alcuni terreni per costruire un nuovo centro sportivo.
Ma che Grella venga costantemente smentito dai fatti o scavalcato da nuove evoluzioni del pensiero della proprietà non è certamente una novità, soprattutto in tema di investimenti strutturali.
La novità più rilevante è rappresentata dalla presenza di Paul Pelligra a Catania. E se saggiamente è stato dissuaso dallo effettuare un giro di campo insieme al fratello Ross, un giro sembrerebbe invece averlo fatto all’interno di ciò che resta di Torre del Grifo.
Sempre secondo le indiscrezioni, saggiamente spifferate da qualcuno ad alcuni portavoce, i due fratelli avrebbero visitato il centro sportivo il giorno prima della partita con la Casertana, valutando in circa 10 milioni di euro il costo dei lavori di ripristino.
Prendiamo per reale e concreta questa novità. Ovvero evitiamo di pensare che si tratti solo di un "palliativo" per rasserenare l’ambiente deluso da una stagione fallimentare dal punto di vista sportivo.
Vogliamo essere ottimisti e pensare che, seguendo anche quanto richiesto all’interno della manifestazione di interesse redatta dall’amministrazione comunale per far rinascere il calcio a Catania, il gruppo Pelligra abbia finalmente voglia di dotare di un centro sportivo il Catania Fc, seguendo la via che, oggettivamente, è più semplice: recuperare quello che già c’è.
La procedura è ormai nota. In realtà lo era già da gennaio quando un pool di avvocati, esterni al Catania, l’aveva suggerita al vicepresidente nel corso di un incontro privato.
Secondo questo piano il Catania non dovrebbe partecipare all’asta, ma si limiterebbe a presentare un'offerta, una proposta irrevocabile di acquisto corredata da un programma di ristrutturazione delle opere e di investimenti sugli impianti.
Un business plan vero e proprio, insomma.
Il Tribunale, a questo punto, mediante la “pubblicità” (ovvero la pubblicazione sui quotidiani locali) dell’offerta, aprirebbe una gara pubblica competitiva per l’aggiudicazione del bene.
Se nel termine assegnato, orientativamente di 30 giorni, nessuno dovesse rialzare l’offerta originaria, il bene sarebbe acquisito al primo proponente.
In caso contrario, chi offre di più lo "prende".
Tralasciando, almeno per il momento, anche il fatto che potrebbero esserci altri soggetti interessati a Torre del Grifo (l’argomento meriterebbe un capitolo a parte, anche perché secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, in questo senso, potrebbero esserci sorprese), rimaniamo sulla scia dell’ottimismo e immaginiamo che, alla fine di tutta questa procedura, il Catania possa nuovamente spalancare i cancelli di via Magenta.
A questo punto c’è da chiedersi: ad acquisire Torre del Grifo sarebbe il Catania Fc, la Pelligra Italia o qualsiasi altra società che fa riferimento alla famiglia Pelligra?
Un particolare che, magari, a qualcuno potrà sembrare marginale, ma che così non è.
Quando costruì il centro sportivo, Nino Pulvirenti, intestò Torre del Grifo direttamente al Calcio Catania Spa, facendolo diventare patrimonio della società calcistica.
Avesse fatto in maniera diversa, magari, adesso il centro sarebbe ancora attivo, aperto, nelle mani della holding dell’ex presidente.
Ma a posteriori è inutile discutere.
A quanto ci risulta l’intenzione di Pelligra sarebbe quella di scindere il centro sportivo dal patrimonio del Catania Fc, rendendolo indipendente e quindi, sganciandolo da vincolo, nel caso in cui, un domani, decidesse di cedere la società rossazzurra.
Non è qualcosa di indifferente. Il Catania Fc con un centro sportivo ha un valore, senza ovviamente ne ha un altro.
Il tempo dirà se questo, come altri, rimarrà nel cassetto delle buone intenzioni o se, invece, diventerà realtà.
Certo è, e lo diciamo senza paura di essere smentiti, che questa mossa, qualora fosse confermata, implicherebbe che i Pelligra e il Catania stanno già virando e pensando alla prossima stagione.
Il tempo ed i fatti concreti, soprattutto, ci consegneranno le risposte attese.