E’ tornato il Catania.
Espressione che, comunemente, nella cronaca sportiva si utilizza con accezione positiva.
In questo caso, no.
Dopo la vittoria di Monopoli, in casa contro la Casertana è "tornato" il Catania o, almeno, quello che abbiamo imparato a vedere, purtroppo, in questa stagione.
Il Catania svogliato, distratto, scoordinato, lungo in campo, in balia addirittura dell'avversario di turno per quanto modesto, a tratti imbarazzante.
Un Catania che non è riuscito ad andare oltre il pareggio per 1 a 1 contro una Casertana il cui valore è dato dalla classifica che sta occupando: il quart'ultimo posto.
Un risultato che, senza paura di essere smentiti e non appaia provocazione, è un "successo" per quanto visto in campo soprattutto nel secondo tempo.
Sì perché il Catania la partita contro la Casertana, alla fine, la poteva pure perdere quando invece la doveva vincere: per dare seguito alla vittoria di Monopoli (evitando di inserirla nel cassetto degli episodi) e per provare (per l’ennesima volta) a dare una svolta alla stagione.
E invece no. E pensare che, nonostante una brutta partita, i rossazzurri nel primo tempo erano riusciti a trovare il vantaggio grazie ad un calcio di rigore conquistato da Guglielmotti e realizzato da Inglese.
Il classico episodio che sblocca una di quelle partite che vengono definite sporche e che, poi, è fondamentale, con le unghie e con i denti, portare a casa.

E invece no. Come già successo in tante altre occasioni, il Catania che entra in campo nel secondo tempo è quello che mostra il suo lato peggiore.
Era già tutto previsto canticchiavano i tifosi in tribuna. Previsto come il pareggio della Casertana, arrivato, anche in questo caso, su calcio di rigore.
Dopo di che il nulla assoluto, cosmico, ma sempre il nulla, ad esclusione di alcune sortite dei campani che, addirittura, avrebbero potuto anche vincere soprattutto nel finale.
Punto e a capo. Nuovamente, come in un film che riparte sempre dalla stessa scena.
Non è bastata Monopoli, le parole di Grella in settimana, la presenza dei fratelli Pelligra, Ross e Paul. Non è bastato niente e, forse, è arrivato il momento di rendersi conto che il Catania, quest’anno, è questo.

Un Catania che conosce la strada per vincere, ma non riesce o non può o vuole prenderla sempre.
E non è solo un problema di campo, di diagonali, di movimenti o di moviola. Il problema è altrove.
Il campionato si prepara dagli uffici, dietro la scrivania, acquistando la competenza ed il merito.
E questo, pare che finalmente sia stato recepito dalla tifoseria